Titolo: La Mente Estesa
Autore: Rupert Sheldrake
Casa Editrice: Urrà
Pagine: 364
Per chi: Non crede negli incontri casuali, ha pensato a
qualcuno che dopo poco gli ha telefonato, si è sentito osservato in mezzo a una
folla di gente.
“Riconoscere che la nostra mente si estende ben oltre il
cervello è liberatorio. Non siamo più imprigionati nel cerchio ristretto del
nostro cranio, le nostre menti separate ed isolate le une dalle altre. Non
siamo più alienati di nostri corpi, alienati dal nostro ambiente e dalla nostra
specie. Siamo interconnessi.”
Un saggio scorrevole che tratta tematiche su cui tutti,
almeno una volta nella vita, abbiamo riflettuto.
Telepatia, precognizione, senso di essere osservati.
Il tuo cane si piazza davanti alla porta mezz’ora prima che tuo
marito rientri a casa, e lo fa solo con lui.
Pensi ad un tuo amico/a a cui sei molto legato, e dopo poco
questo ti chiama al telefono o ti scrive una mail.
Sei per strada, incurante di tutto a parte forse della
vetrina che stai guardando, e d’improvviso, senza pensarci, ti giri a guardare
qualcuno che ti stava osservando, perché in qualche modo l’hai percepito.
Pensi a qualcuno, giri un angolo e lo incontri.
Sono casualità? Fenomeni che la scienza ritiene senza peso
in quanto non dimostrabili scientificamente secondo alcuni?
Sono vecchie credenze, retaggi degli antichi popoli o del medioevo?
E il malocchio, è solo una superstizione?
Secondo il BIOLOGO Rupert Sheldrake no!
Queste e molte altre capacità dell’uomo sono il frutto della
sua “mente estesa”, che purtroppo negli ultimi secoli è stata molto trascurata,
e spesso sostituita dalla tecnologia.
Questo è un testo davvero interessante che, sostenuto da un’ampia
quantità di esperimenti e dalle metodologie usate per svolgerli, riesce forse a
convincere anche i più scettici che non siamo solo dentro il nostro cranio.
Probabilmente siamo molto più fuori.
E una volta entrati in questo tipo di percezione di noi
stessi, non si riesce più a non far caso a molte cose che sono sempre state
archiviate dal cervello come “totale casualità, paranoia, idee non reali.”
- Gusto: caramella un po' finta, chimica
- Tatto: vetro freddo e sottilissimo
- Vista: Fringe - serie tv che tratta di queste tematiche
- Olfatto: odore di laboratorio, sterile e un po' inquietante
- Udito: voci di molte persone, dentro la propria testa

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