Titolo: Tenera è la notte
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Casa Editrice: Einaudi
Pag 384
Per chi: innamorato cronico dell’amore ne ha però già scoperto tutti i rimorsi e i rimpianti
“Si scrive di cicatrici guarite, un parallelo comodo della patologia della pelle, ma non esiste una cosa simile nella vita di un individuo. Vi sono ferite aperte, a volte ridotte alle dimensioni di una punta di spillo, ma sempre ferite. I segni della sofferenza sono confrontabili piuttosto con la perdita di un dito o della vista di un occhio. Possiamo non perderli neanche per un minuto all’anno, ma se li perdessimo non ci sarebbe niente da fare.”
Dall’esterno tutto appare molto diverso da quello che in realtà é. Gli amori rinchiusi nel proprio cuore da tanto tempo, le invidie e le rivalità, la follia sono tutto ciò che si nasconde sotto la patina luccicante del bel mondo dei primi Novecento. Ed è proprio ciò che i giovani occhi di Rosemary tralasciano quando per la prima volta si posano su Dick, Nicole e i loro amici esclusivi e alla moda sulla Costa Azzurra. Dick e Nicole, una coppia così affiatata da meritarsi il nomignolo di ‘Dicole’, ma che in realtà nasconde molte angosce sotto una presunta perfezione. In seguito sono, invece, gli occhi di Dick che rimpiangono quel tenero amore nato tra lui e Rosemary sfumato a causa del proprio senso di responsabilità nei confronti di Nicole. Ed infine lo sguardo di Nicole che mette a fuoco Dick sotto un’altra luce e lo odia, odiando con lui tutti ‘quei luoghi dove aveva fatto il pianeta intorno al sole di Dick’. Tutti sguardi fallati e falsati dalle proprie ossessioni, celate sotto una luce di sanità.
Il titolo è tratto da un passo de 'l'Ode a un usignolo' di Keats che già racchiude la dolcezza e la labirintica follia della trama: "Tenera è la notte / ... / ma qui non c'è luce, / tranne quella che dal cielo è con le brezze soffiata / attraverso oscurità verdeggianti e tortuosi sentieri muschiosi".
- Gusto: ha il sapore di grandi pranzi con piatti incredibilmente bene presentati, ma , chissà se forse è perché abbiamo un taglietto in bocca o se forse davvero non hanno alcun sapore perche infondo l’unico gusto che sentiamo per tutta la favolosa cena è il sapore metallico del sangue.
- Olfatto: odora di macchia mediterranea, di lozioni abbronzanti, ma anche di disinfettante e di zucchero a velo
- Tatto: è setosa e appiccicaticcia come il nylon
- Vista: le ville dei primi del Novecento in pieno stile liberty, di un bianco puro che nel tempo ingiallisce
- Suono: scricchiola come un vecchio parquet al nostro passaggio, suona come il charleston ballato a Hollywood, perfora come una goccia che stilla da un rubinetto rotto

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