martedì 9 aprile 2013

L'uomo della città vecchia




Titolo: L'uomo della Città Vecchia
Autore: Enrico Franceschini
Edizioni: Feltrinelli
Pagine: 232


Per chi: ama Gerusalemme e crede che la convivenza tra le tre maggiori religioni monoteiste possa esistere, rendendo la Città Vecchia la città dell'Amore, e non dell'odio e dell'intolleranza.

"Si ritrovano all'aperto. L'uomo che li ha salvati li fa passare poi torna dentro."Shalom" gli dice Maya, guardandolo fisso negli occhi "Salam" risponde quello, con una strizzata d'occhio."Amen" commenta padre Marulli, trascinando via i suoi compagni verso la porta di Erode, oltre le mura, in salvo, fuori dalle inside della città vecchia".

Un giallo aavvincente, che prende vita tra le vie di pietra della città più intensa del mondo, Gerusalemme.
La trama coinvolge le tre religioni che hanno avuto la loro origine nella Città Santa: Cristianesimo, Ebraismo, Islam.
Un fatto reale, punto fondamentale nella storia delle religioni, quale è stato la visita del Pontefice Giovanni Paolo II in Israele, fa da sfondo alla vicenda.
Sono coinvolti i servizi segreti delle tre fedi, per sventare un complotto che comprometterebbe i buoni rapporti che, per quanto di facciata, la politica Israeliana e Palestinese sta cercando di costruire con il cattolicesimo, e per assurdo, la causa di tutto ne è anche la soluzione.

La lotta, l'odio, l'intolleranza che generano le divisioni interne causa del complotto , verranno sgominate solo grazie all'unione e collaborazione tra esponenti delle tre fedi.

Affiancando ai fatti politici un ricco messaggio religioso, l'autore mostra come l'amore e la collaborazione possano essere l'unica soluzione di un conflitto, quale è quello del Medio Oriente, che da anni affligge il popolo israleo-palestinese, e riguarda tutto il mondo.

Le magiche ed evocative descrizioni di Gerusalemme riescono a trasmettere l'intensa spiritualità che si respira tra le mura di pietra bianca della Città Vecchia, con i suoi quartieri Ebreo, Cristiano, Musulmano e Armeno.
I loro vicoli sono confini non tracciati ma ben definiti tra culture e religioni, tra i quali però si riescono a  cogliere nelle intersezioni dei piccoli gesti quotidiani di collaborazione e gentilezza, dai quali forse si dovrebbe partire per credere che una convivenza pacifica, realmente, possa esistere.

Gusto: Kebab, falafel, hummus e tajine
Olfatto: Spezie, di ogni genere, colorate e profumate
Vista: il bianco delle pietre e il caos dei tipici vicoli dei suq arabi
Tatto: un sottile strato di sabbia portato dal vento che si poggia sulle dita
Udito: il tintinnare di un mazzo di chiavi e di un grande portone che si apre scricchiolando, con un sottofondo di zoccoli di un asino che traina un carretto.


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