Titolo: La Schiuma dei giorni
Autore: Boris Vian
Edizioni Marcos y Marcos 1947
pag 256
Per chi: vuole riflettere e riflettersi nel mondo sottosopra tracciato dalle emozioni: irreale, ma piu' reale del reale.
" La storia e' interamente vera, perche' io me la sono inventata da capo a piedi"
'La schiuma dei giorni' non e' un romanzo: e' pura arte. Si potrebbe dire che assomigli di piu' ad un quadro astratto dove i colori si mescolano e chiazzano la tela apparentemente senza ragione o scopo. E' come un brano jazz con il suo linguaggio di toni discordanti, che colpiscono furiosamente e poi rallentano per infine sorprenderti con un nuovo entusiasmo.
'La schiuma dei giorni' e' come queste altre forme d'arte apparentemente senza significato, ma il significato c'e' ed e' comprensibile a tutti proprio perche' parla col linguaggio dell'emozioni e quindi interpretabile da ciascuno, con il proprio modo, assolutamente personale, di sentire il mondo.
Psichedelico, emotivo, nonsense, crudo.
Ognuno di noi esperimenta nella propria vita quotidiana come le situazioni sublimino in irrealta': le stanze diventano tonde perche' una canzone triste rieccheggia nell'aria; un corridoio puo' essere immerso nella luce o sfocato ed ammuffito; a volte non riconosciamo addirittura i luoghi a noi cosi' familiari ("lei ha cambiato appartamento?"), perche' la realta', a dispetto di tutto cio' che ci e' sempre stato inculcato, e' soggettiva ed e' composta da tutte le nostre fantasie e percezioni, per quanto folli esse siano.
Il mondo, la vita e' cosi' come tu la senti dentro di te.
<<Bisogna essere ragionevoli>> disse Colin
<<(..) non e' vero.. non bisogna essere ragionevoli..>> disse Chloe'
<<E' meglio non esserlo, ma qualche volta e' necessario>>
La schiuma dei giorni e' la parte bianca e spumosa, morbida, ma inafferrabile di quell'onda che e' la vita. La puoi esperimentare solo se vivi e ti lasci trasportare da quella forza inarrestabile dell'acqua, su quella che chiamano 'cresta' dell'onda: il punto in cui vi e' entusiasmo per ogni piatto culinario, pezzo musicale, libro, film, o ogni piu' piccola gioia di ogni singolo giorno.
- Gusto: e' il carciofo che io sento dolce e tu amaro; che io trovo esteticamente regale e tu spinoso; che io adoro, ma tu odi;
- Olfatto: odora di fiori, enormi mazzi di fiori recisi, milioni di varieta' di fiori: quell'odore che sa di campagna, di liberta' e di vita, dei matrimoni intrisi di amore e di bellezza pura, delle scelte, quell'odore di muffa, di umido, di morte e funerali, di immutabilita'
- Tatto: la corolla di un fiore bianco nelle nostre mani che piano piano si chiazza di macchioline marroni e marcisce
- Vista: e' un quadro di Miro', con le sue macchie rosse e blu, di passione e tristezza; di Kandinsky, con i suoi piccoli mondi di mille colori tenuti insieme da fili, invisibili o non; e' Pollock, crudo e sanguinario, che colpisce la tela con i suoi schizzi come la vita colpisce ognuno di noi.
- Suono: e' il jazz, in particolare quello di Duke Ellington con il suo arrangiamento di Chloe'; sono le parole delle canzoni dei Verdena, che non significano nulla, ma misteriosamente parlano sempre di te.

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