giovedì 21 febbraio 2013

L'idiota






Titolo: L'idiota
Autore: Fëdor Dostoevskij
Newton Compton pag 480

Per chi: ce la mette tutta, ma, nonostante tutto, a volte si sente proprio un'idiota!
"L'anima altrui e' solo tenebra"

Viene chiamato "idiota" il Principe Myskin, giovane dal cuore d'oro ma dalle tasche vuote che incarna la Bonta' e la Purezza. La sua idiozia potrebbe essere definita ingenuita', ma e' anche un'inattivita' portata all'estremo. Myskin, sembra essere intoccato dagli accadimenti della vita, tranne che dall'amore, il cui unico effetto e' tuttavia una paralisi. Myskin e' come un dio, troppo puro e buono per questo mondo, che con la sua materia corrotta lo estranea dalla vita stessa. Il risultato e' che un dio non sa agire nella vita reale. 

Per non ferire, non sceglie mai e viene schiacciato dagli eventi e dalle persone. Le persone esasperate dal suo non agire si spazientiscono, litigano con lui, e arrivano anche a cercare di ucciderlo, ma attraverso questo suo non agire, Myskin converte ognuno dei personaggi che incontra, senza tuttavia esserne consapevole. Denigrato come "idiota" egli non sa di avere un forte potere ed un forte ascendente sulle persone, invece si scusa sempre e si sente in difetto di fronte ad ogni situazione. 

Interessantissimo e' stato per me leggere il saggio di Hesse che da' un ottimo spunto:
"[...] [Egli] una o più volte si è trovato sulla magica soglia ove si accetta ogni cosa, dove non solo è vero ogni pensiero remoto, ma anche il suo contrario. La sua innocenza è tutt'altro che innocua, e a ragione gl'altri ne hanno terrore. [...] Non che infranga le tavole della legge, ma le gira solo dall'altra parte e ci mostra che sul retro è scritto il contrario."
(Hermann Hesse)

La gente che viene a contatto col Principe Myskin infatti non sa come comportarsi: non gli e' mai capitato di trovarsi di fronte a qualcuno che non sceglie per egoismo, ma sceglie guardando al bene migliore per gli altri ed in questo modo s'ingarbuglia in decisioni contradditorie riuscendo a rendere ugualmente tutti infelici. I personaggi leggono nei suoi occhi la sua bonta' e l'assoluta incapacita' di far del male, ma infine vengono sempre smentiti dalle scelte che Myskin intrapprende, una dietro l'altra.

"Colui che agisce distruggerà,
Colui che prende perdera'
Il Santo, non agendo su nulla, nulla distrugge,
Non impadronendosi di nulla, nulla ha da perdere"
(Lao Zi, 64)

Il concetto taoista, buddhista ed induista del non-agire e' qui stravolto nella figura di Myskin che non riesce a distaccarsi dall'identificazione col suo ruolo di "idiota", un idiota con  il germe della santita' dentro di se', ma senza carattere. 

Un santo ha la consapevolezza di essere un santo o di fare del bene e percio' agisce in questo modo. Un idiota che si crede idiota, vuol agire bene, ma tempestato dai dubbi e dalle critiche si convince di essere in torto e non si risolve in nessuna azione concreta o si risolve in ognuna di esse e nel suo stesso contrario. In sostanza per non agire bisogna sapere come non agire e non basta essere buoni per fare del bene ma bisogna essere anche sicuri di se' e delle proprie azioni.


  • Gusto: sa di pel'meni, ravioli russi con ripieno di patate e serviti con la smetana, ovvero panna acida. Pesanti e piuttosto insipidi, ma cosi' buoni!!!!!!
  • Olfatto: ha l'odore della legna che arde e dell'aria gelata dell'inverno russo; 
  • Tatto: le mani sudaticce dell'amata che si incontrano su una panchina in un parco: gelate e bollenti allo stesso tempo;
  • Vista: un vagone del treno che viaggia nella steppa e vede solo neve, fredda e bianca; la tundra verde e lussureggiante, ma deserta, perfetta ed intatta;
  • Suono: la musica tradizionale russa, allegra a tratti, ma di fondo sempre straziante, come ad esempio uno dei miei pezzi preferiti "Ochi Chernye" ovvero Occhi Neri profondi da inghiottire come quelli di Natasja Filippovna.


mercoledì 20 febbraio 2013

La schiuma dei giorni


Titolo: La Schiuma dei giorni
Autore: Boris Vian
Edizioni Marcos y Marcos 1947
pag 256

Per chi: vuole riflettere e riflettersi nel mondo sottosopra tracciato dalle emozioni: irreale, ma piu' reale del reale.

" La storia e' interamente vera, perche' io me la sono inventata da capo a piedi"

'La schiuma dei giorni' non e' un romanzo: e' pura arte. Si potrebbe dire che assomigli di piu' ad un quadro astratto dove i colori si mescolano e chiazzano la tela apparentemente senza ragione o scopo. E' come un brano jazz con il suo linguaggio di toni discordanti, che colpiscono furiosamente e poi rallentano per infine sorprenderti con un nuovo entusiasmo.
'La schiuma dei giorni' e' come queste altre forme d'arte apparentemente senza significato, ma il significato c'e' ed e' comprensibile a tutti proprio perche' parla col linguaggio dell'emozioni e quindi interpretabile da ciascuno, con il proprio modo, assolutamente personale, di sentire il mondo.

Psichedelico, emotivo, nonsense, crudo.

Ognuno di noi esperimenta nella propria vita quotidiana come le situazioni sublimino in irrealta': le stanze diventano tonde perche' una canzone triste rieccheggia nell'aria; un corridoio puo' essere immerso nella luce o sfocato ed ammuffito; a volte non riconosciamo addirittura i luoghi a noi cosi' familiari ("lei ha cambiato appartamento?"), perche' la realta', a dispetto di tutto cio' che ci e' sempre stato inculcato, e' soggettiva ed e' composta da tutte le nostre fantasie e percezioni, per quanto folli esse siano.

Il mondo, la vita e' cosi' come tu la senti dentro di te. 

<<Bisogna essere ragionevoli>> disse Colin
 <<(..) non e' vero.. non bisogna essere ragionevoli..>> disse Chloe'
<<E' meglio non esserlo, ma qualche volta e' necessario>>

La schiuma dei giorni e' la parte bianca e spumosa, morbida, ma inafferrabile di quell'onda che e' la vita. La puoi esperimentare solo se vivi e ti lasci trasportare da quella forza inarrestabile dell'acqua, su quella che chiamano 'cresta' dell'onda: il punto in cui vi e' entusiasmo per ogni piatto culinario, pezzo musicale, libro, film, o ogni piu' piccola gioia di ogni singolo giorno.


  • Gusto: e' il carciofo che io sento dolce e tu amaro; che io trovo esteticamente regale e tu spinoso; che io adoro, ma tu odi; 
  • Olfatto: odora di fiori, enormi mazzi di fiori recisi, milioni di varieta' di fiori: quell'odore che sa di campagna, di liberta' e di vita, dei matrimoni intrisi di amore e di bellezza pura, delle scelte, quell'odore di muffa, di umido, di morte e funerali, di immutabilita'
  • Tatto: la corolla di un fiore bianco nelle nostre mani che piano piano si chiazza di macchioline marroni e marcisce
  • Vista: e' un quadro di Miro', con le sue macchie rosse e blu, di passione e tristezza; di Kandinsky, con i suoi piccoli mondi di mille colori tenuti insieme da fili, invisibili o non; e' Pollock, crudo e sanguinario, che colpisce la tela con i suoi schizzi come la vita colpisce ognuno di noi.
  • Suono: e' il jazz, in particolare quello di Duke Ellington con il suo arrangiamento di Chloe'; sono le parole delle canzoni dei Verdena, che non significano nulla, ma misteriosamente parlano sempre di te.